giovedì 17 aprile 2014

Avengers Deluxe 2 - Capitan America Hail Hydra - Noia temporale.



Buuuongiorno gente e bentornati sul Jojo’s Comics Club! La cara vecchia Marvel, la casa delle idee…così tante idee che noi italiani ce ne perdiamo alcune per strada visto che la Marvel Italia porta quasi tutto quello che esce negli States, ma qualcosa inesorabilmente ci manca, non roba degna di grande attenzione certo, ma comunque qualcosa che forse merita di essere letto. E infatti per rimediare in parte a questo nasce Avengers Deluxe! Questa è la seconda uscita, Capitan America Hail Hydra!


Avengers Deluxe 2, Capitan America: Hail Hydra, storia scritta da Jonathan Maberry e uscita in America nel 2011, viene pubblicata in Italia nel momento di maggior attenzione mediatica verso il personaggio, visto la sua presenza nelle sale cinematografiche con Captain America: The WinterSolder, e così la buona Marvel Italia decide di aggiungere ancora una volta il faccione di Steve Rogers alle mensole delle fumetterie, insieme alle tante altre uscite a lui dedicate che hanno accompagnato il film. Del primo numero di questa nuova testata dedicato a Capitan Marvel avevo parlato QUI, così come avevo consigliato Avengers Deluxe per il buon rapporto pagine-qualità-prezzo, ora alla luce di un primo numero che si lasciava leggere con interesse come sarà questo secondo numero? Rispondiamo subito, una palla totale. 

La storia è basata sul raccontare come l’Hydra si sia infiltrata nella società attraverso le epoche, dalle date in A.C. fino ai giorni nostri e tutto per completare un importante progetto. Cap seguirà le vicende e affronterà il caso prima e dopo il suo congelamento, la storia infatti e raccontata negl’anni, e attraverso gli anni per andare a comporre infine un puzzle completo delle vicende mettendo addirittura dubbi riguardo al congelamento del Capitano e alla sua devozione alla bandiera a stelle e strisce. La storia annoia veramente tanto, con questi continui sbalzi temporali a mostrare l’Hydra che recupera pezzi del proprio progetto, e lo sbalzo temporale o il fatto che la storia sia per la maggiore ambientata fra il 1944 e quelli che sembrano essere gli anni ’70 si fa sentire anche nei disegni, che oltre a riprendere le ambientazioni e i costumi di quel periodo sembrano andare a riprendere anche il tratto, insomma ti sembra di star realmente leggendo una racconto di quel periodo, nonostante la narrazione logicamente sia più attuale. Nonostante il protagonista sia Cap, ci sono presenti anche i Vendicatori che però sembrano amalgamati abbastanza male nel racconto in quanto ci sono, ma risultano poco presenti e decisivi, una sorta di via di mezzo fra il metterli e non metterli che non è decisamente la scelta giusta. 

La cosa indubbiamente più sconvolgente e traumatica è il finale, ma non nel senso buono dei termini ma nel senso che è traumatico leggere un finale del genere con un personaggio mai visto prima fra queste pagine che fa la sua incredibile apparizione nel momento del bisogno facendo pendere l’ago della bilancia nei confronti dei buoni. Una sorta di “ti piace vincere facile? Ponzi ponzi popopo” che arriva li, così a caso, completamente dal nulla come completamente dal nulla viene la morale finale, che risolve tutto con due parole decisamente fuori luogo. Diciamo che nonostante la noia il racconto in generale poteva arrivare alla sufficienza se non era per la conclusione campata per aria. Dei 5 disegnatori impiegati se ne salva forse solo uno, e a fatica, una storia che se non la vendevi adesso grazie al film non l’avresti mai venduta. Ora speriamo che il prossimo numero, che presenterà anche un tie-in con Infinity rialzi la mia voglia di seguire questa nuova testata!

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